Calorimetro adiabatico

Prove per la determinazione del calore rilasciato dal calcestruzzo durante il suo processo di indurimento UNI EN 12390-15

Mer 28/12/2022 - 08:21

La norma “UNI EN 12390-15:  Prove sul calcestruzzo indurito - Parte 15: metodo adiabatico per la determinazione del calore rilasciato del calcestruzzo durante il suo processo di indurimento“ specifica la procedura per la determinazione del calore rilasciato dal calcestruzzo durante il suo processo di indurimento in condizioni adiabatiche.

Il processo di idratazione genera una grande quantità di calore e un innalzamento della temperatura durante la fase di presa e indurimento del calcestruzzo. Se l'innalzamento della temperatura non viene adeguatamente dissipata, può dar luogo a sollecitazioni di trazione all'interno della struttura in calcestruzzo che possono in seguito portare alla comparsa di fessurazioni ed al conseguente indebolimento delle proprietà meccaniche. Questo effetto si riscontra particolarmente nei getti di calcestruzzo massivi ed è dovuto alla limitata dispersione di calore che li caratterizza che porta il materiale ad avere un comportamento assimilabile a quello in condizioni adiabatiche.

Il metodo adiabatico di misura del calore di idratazione risulta l’unica prova che consente di valutare correttamente il fenomeno del riscaldamento dei getti di calcestruzzo.

SOCOTEC Italia nei propri laboratori con l’uso del calorimetro adiabatico (dispositivo che riduce al minimo la perdita di calore) determina la quantità di calore rilasciato dal campione di calcestruzzo durante il suo processo di indurimento.

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    Di seguito i principi della prova:

    • La prova determina la quantità di calore rilasciato dal calcestruzzo durante il suo processo di indurimento in una condizione adiabatica ad intervalli regolari a partire da subito dopo il getto del provino. Un campione di calcestruzzo appena miscelato è gettato in uno stampo e quindi introdotto nel calorimetro adiabatico e si misura la temperatura interna del calcestruzzo durante l'indurimento.
    • La prova è idonea per calcestruzzo contenente tutti i tipi di cemento indicati nella EN 206, ad eccezione dei cementi a presa rapida, e per provini aventi un valore dichiarato D della frazione più grossolana degli aggregati effettivamente utilizzati nel calcestruzzo (Dmax) non maggiore di 32 mm.

    Procedimento di prova, principali informazioni:

    • La prova deve essere effettuata in un locale condizionato con una temperatura di (20 ± 2) °C.
    • Prima della miscelazione del calcestruzzo, i materiali costituenti per confezionare un campione di calcestruzzo di almeno 20 l devono essere conservati in un locale condizionato a temperatura costante per almeno 24 h.
    • Se non diversamente concordato la temperatura del calcestruzzo fresco deve essere di (20 ± 2) °C e se il calcestruzzo ha una temperatura diversa deve essere registrata nel rapporto di prova.
    • Subito dopo la preparazione la porzione di calcestruzzo fresco deve essere posta nel contenitore di prova. Si registra come tempo t0 il momento in cui è aggiunta al cemento e aggregato e deve essere registrata la temperatura iniziale del calcestruzzo fresco (Tcon,0).
    • Ovviamente deve essere misurata la massa del campione di calcestruzzo (Mcon).
    • L'intervallo di tempo tra il tempo iniziale (t0) e l 'inizio della prova deve essere registrato. Durante la prova la temperatura del campione di calcestruzzo (Tcon) e la temperatura della cella calorimetrica (Tcal) devono essere registrate ad intervalli non maggiori di 5 min. La durata della prova deve essere di almeno 72 h e continuare almeno fino a quando l'aumento della temperatura smisurato (Tcon) del calcestruzzo nelle 24 h non. è maggiore di 1 °C.
    • Al termine della prova deve essere misurata la massa del campione di calcestruzzo e del contenitore e deve essere determinata la massa del campione di calcestruzzo. Attenzione, se la massa del campione di calcestruzzo si è ridotta più del 1% la prova non è valida.