Autostrade per l'Italia, in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, ha avviato una vasta opera di ammodernamento delle autostrade: interventi e installazione di materiali di contorno più moderni e performanti per un totale di 3100 km. Ciò consentirà di contenere gli incidenti e, allo stesso tempo, di ottenere un minore inquinamento acustico.
Informazioni chiave
Nome del progetto: Piano di ammodernamento delle barriere di sicurezza dell'autostrada A8
Data: 2022
Committente: Autostrade per l'Italia SpA
Luogo: Autostrada del Lago (A8) Milano-Varese (Regione: Lombardia)
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Dettagli del progetto
SOCOTEC ha effettuato un'indagine geofisica per realizzare una prima struttura in CLS come base per altre barriere. Prima di installare i nuovi micropali, SOCOTEC ha effettuato un controllo degli ordigni inesplosi.
L'uso della magnetometria non era consentito a causa della vicinanza con l'area di lavoro, i confini del marciapiede e l'area urbana.
La soluzione adottata per individuare le masse metalliche è stata la tecnica della tomografia della resistività elettrica, supportata da misure indotte di polarizzazione 3D. L'obiettivo di questo studio è quello di mappare il sottosuolo e identificare le aree più piccole a rischio (analisi del rischio) da monitorare e controllare.
Per la raccolta dei dati sono stati installati più stendimenti geoelettrici finalizzati all'acquisizione di dati di resistività elettrica 3D ad alta risoluzione e di polarizzazione indotta; le informazioni, elaborate e invertite simultaneamente, hanno fornito la parametrizzazione in termini di resistività e caricabilità dei volumi del sottosuolo indagati.
Il progetto è stato realizzato nell'ambito del "Piano di ammodernamento delle barriere di sicurezza dell'Autostrada A8 ante DM223/92"; il concetto è quello di realizzare una struttura in CLS come base per altre barriere. Prima di realizzare i nuovi micropali, era necessario verificare la presenza di munizioni.
La tecnica magnetometrica non era consentita a causa della vicinanza all'area urbana in cui si trovano gli edifici e i sottoservizi cittadini.
Quindi, per superare il problema e scoprire l'eventuale presenza di masse metalliche, abbiamo utilizzato la tecnica della tomografia di resistività elettrica supportata da misure indotte di polarizzazione 3D. L'obiettivo di questo studio è quello di aumentare la conoscenza del sottosuolo e di selezionare aree più piccole da mettere sotto controllo (analisi del rischio).
La fase di acquisizione dei dati è stata effettuata nelle aree di indagine mediante l'installazione di stendimenti geoelettrici multipli finalizzati all'acquisizione di dati 3D ad alta risoluzione di resistività elettrica e polarizzazione indotta. Le informazioni, elaborate e invertite simultaneamente, hanno fornito la parametrizzazione in termini di resistività e caricabilità dei volumi del sottosuolo indagati.
Metodo di indagine utilizzato
Tecnica di tomografia della resistività elettrica (ERT)
Il metodo geoelettrico in corrente continua è una tecnica di prospezione geofisica ampiamente utilizzata in vari campi di applicazione:
- nell'analisi delle sorgenti d'acqua sotterranee e nel monitoraggio dell'inquinamento;
- nelle indagini ingegneristiche per localizzare cavità sotterranee, cedimenti e fratture, permafrost, gallerie, ecc;
- nella ricerca archeologica per mappare l'estensione areale dei resti sepolti delle fondamenta di antichi edifici costruiti dall'uomo.
Le prospezioni geoelettriche in corrente continua determinano la resistività elettrica del sottosuolo indagato, un parametro fisico intrinseco dei mezzi conduttori che esprime la minore o maggiore suscettibilità di un materiale a farsi attraversare dalla corrente.
Sondaggio a polarizzazione indotta (IP)
Il metodo della polarizzazione indotta (IP) è uno dei metodi geofisici "attivi": si misura la variazione spazio-temporale del parametro fisico della caricabilità inviando energia elettrica direttamente nel sottosuolo. Si valuta la capacità dei materiali nel sottosuolo di immagazzinare cariche elettriche. Nella letteratura geofisica, questo fenomeno viene anche definito "polarizzazione indotta" a causa della corrente elettrica applicata.